La Francia fuori dal comune: Chambery
Purtroppo molto di frequente, se pensiamo ad un viaggio in Francia, la prima cosa che ci viene in mente è Parigi, al massimo allarghiamo la mente a Bordeaux o Lyon. Ben pochi arrivano a pensare ad una città come Chambery, tanto vicina a noi geograficamente e anche storicamente. Poco oltre la catena montuosa delle Alpi, Chambery è un vero gioiello architettonico tranquillo, con il suo poco traffico, e quasi regno di favola con il suo enorme carillon che inonda il centro storico di musica mentre tutti a naso all’insù cercano di catturarne le incantate note. Sicuramente dovendo inserire Chambery nei miei consigli di viaggio posso affermare che la destinazione è molto più adatta a chi abita nel nord Italia, soprattutto a chi viene dal Piemonte che in poche ore, con treno o bus o auto, può raggiungere in tutta facilità la città. La città non è comunque preclusa a chi arriva dal centro/sud. Per me che provenivo da Roma il viaggio in realtà è stato a tappe inserendo la città in un tour che comprendeva anche Firenze e Fossano, dove salutare vecchi parenti (che tra l’altro ci avevano consigliato proprio Chambery per una vacanza tranquilla), e Torino. Oppure potete scegliere di optare per l’aereo: io avevo trovato voli interessanti su Lione o Ginevra per poi fare il tragitto breve in treno. Ora che ci siamo stati vi assicuro che programmare un tour in questa parte di Francia può regalare veramente attimi indimenticabili. Chambery non è una città enorme e anche solo in un giorno potreste apprezzarne le bellezze principali, ma se pensate che in poche ore è possibile raggiungere il lago di Bourget o la Grande Certosa, o ancora perdersi per i percorsi fatti dal grande Rousseau, perché non spendere qui almeno un week end. Chambery, nel suo glorioso passato è stata capitale del regno di Savoia. Qui i duchi di Savoia, scelsero come residenza proprio il castello di Chambery che domina il centro storico cittadino fatto di vicoli ben tenuti e residenze nobiliari. Sul centro storico, insieme al Castello, domina anche la gotica Saint Chapelle assolutamente da visitare con le sue spettacolari volte che nel XVI, per un periodo, ospitarono la Sacra Sindone di Torino. Passeggiando per il centro storico macchina fotografica alla mano per immortalare i tanti angoli pittoreschi, ricavate un po’ di tempo per la visita della Cattedrale di S. Francesco di Sales risalente a XV secolo, dove è ospitato anche il museo Savoisien. Non potrete poi evitare di imbattervi in rimandi all’artista Rousseau grande amante di questa città nella quale si recò a più riprese tra il 1736 ed il 1742. Se volete seguire le sue orme tappa obbligata è sicuramente il Parc de la Calamine che ospita più di 80 specie di piante e fiori e dal quale parte anche il sentiero J.J. Rousseau che, tra il verde e la tranquillità, vi porterà ad ammirare una stupenda vista su Chambery. Ammetto che tra tanta arte e tranquillità ho approfittato di numerose pasticcerie e sale da té dove gustare le bontà del posto, cosa che vi consiglio vivamente di fare. Non sono una appassionata di cucina francese, ma sono convinta che per conoscere al meglio una destinazione bisogna gustare i suoi sapori. Per la sera sappiate che la città di Chambery non è sicuramente rinomata per la vita notturna ed in genere i francesi adorano mangiare presto, quindi presentarsi alle 9 di sera potrebbe significare andare a letto senza cena. Un consiglio comunque è dedicare almeno una sera ad una cena a base di crepes. Sono numerose le creperie in giro per la città e la varietà tra cui scegliere è amplissima anche tra le specialità salate (provatene una almeno con uno dei tanti famosi formaggi francesi non ve ne pentirete). Lasciate comunque un po’ di spazio per il dolce, naturalmente a base di una bella e farcita crepe dolce: io mi sono innamorata di una specialità con crema Chantilly, gelato e cioccolata calda… da leccarsi i baffi! Non vi resta che programmare il prossimo week end e inserire Chambery tra le vostre mete possibili, vi assicuro che la sorpresa sarà tanta e non ci sarà posto per la delusione.